Onde d’urto

Le onde d’urto sono, dal punto di vista fisico, delle onde acustiche ad alta energia prodotte da un generatore elettroidraulici e veicolate nel corpo umano mediante un sistema di trasmissione che permette di focalizzarle sul bersaglio da trattare e determinare una stimolazione meccanica diretta.
Ogni onda d’urto è caratterizzata da un brusco aumento pressorio (picco di pressione positivo) seguito da una fase, più lenta, di ritorno alla pressione atmosferica (pressione negativa): questo determina l’instaurarsi di fenomeni di cavitazione con formazione di microbolle
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In generale possiamo distinguere effetti diretti ed effetti indiretti delle onde d’urto:

  • Effetti diretti: Il primo effetto delle onde d’urto è di tipo meccanico diretto: il picco pressorio positivo agisce soprattutto nell’interfaccia tra tessuti dotati di diversa impedenza (osso e tessuti molli ad es.).
  • Effetti indiretti: Il secondo effetto, ben più importante dal punto di vista clinico, è di tipo indiretto ed è dovuto soprattutto a fenomeni cavitazionali che innescano la produzione di radicali liberi e ossido nitrico (NO) con azione vasodilatante e neoangiogenetica.

I tessuti che vengono sottoposti alle onde d’urto, come l’osso, i muscoli, i tendini e i legamenti, quando raggiunti dalle onde (a livelli energetici adeguati alla sede di trattamento), non subiscono danni, ma ottengono una serie di “micro-idromassaggio”, che innescano una forte reazione cellulare, cascate enzimatiche e reazioni biochimiche con produzione di mediatori e fattori di crescita che inducono un potente effetto anti-infiammatorio, anti-dolorifico e anti-edemigeno.

Gli effetti della terapia includono:

  • Disgregazione di strutture patologiche quali le microcalcificazioni
  • Iperemia e neoangiogenesi capillare: formazione di nuovi vasi anche in tessuti per natura scarsamente vascolarizzati, favorendo il riassorbimento dei frammenti delle microcalcificazioni.
  • Effetto anti-infiammatorio: l’aumento del flusso sanguigno locale indotto dalla neoangiogenesi determina la rimozione delle sostanze pro-infiammatorio e dannose accumulatesi nei tessuti trattati.
  • Effetto anti-dolorifico: l’effetto analgesico ha una base multifattoriale che include la produzione di endorfine, la stimolazione di terminazioni nervose locali e meccanismi neurofisiologici legati alla “teoria del cancello”.

Le onde d’urto sono indicate sia per patologie in fase acuta (instaurate da pochi giorni o poche settimane) che per patologie in fase cronica (presenti da molto tempo, spesso anni). E’ spesso un trattamento di prima linea, perché semplice, non invasivo per il paziente, con pochi effetti collaterali, poco costoso e dotato di un’ottima efficacia, se utilizzata in associazione con altre terapie.

Le patologie che possono essere efficacemente trattate con onde d’urto sono:

Tendiniti

  • Cuffia dei rotatori (spalla): le onde d’urto sono molto efficaci nel trattamento delle tendinopatie della cuffia dei rotatori, sia per quanto riguarda le tendinopatie inserzionali che quelle calcifiche. I tendini più spesso interessati da questa patologia sono il tendine del capo lungo del bicipite omerale (BLCO) e il tendine del sovraspinato.
  • Gomito: epicondiliti (gomito del tennista) ed epitrocleiti (gomito del golfista). Problematiche che possono essere molto dolorose e invalidanti. Le onde d’urto in questa sede possono essere abbastanza dolorose.
  • Ginocchio: tendinopatia rotulea, tendiniti post-traumatiche, tendinite della zampa d’oca
  • Piede: tendinopatia del tendine d’achille e fascite plantare
  • Tendinopatie inserzionali a carico dei muscoli adduttori della coscia

Patologie ossee

  • Pseudoartrosi e ritardi di consolidamento delle fratture: le onde d’urto a energie adeguate è in grado di fornire lo stimolo necessario all’attivazione dei normali meccanismi riparativi che portano alla guarigione del focolaio fratturativo
  • Rizoartrosi: artrosi dell’articolazione trapezio-metacarpale della mano
  • Necrosi asettica della testa del femore o della testa dell’omero.
  • Osteocondriti dissecanti in stadi precoci e dopo la maturità scheletrica
  • Algoneurodistrofie
  • Spina calcaneare
  • Morbo di Haglund

Patologie dei tessuti molli

  • Miositi Ossificanti e Calcificazioni Eterotopiche
  • Esiti fibrotici e/o calcifici conseguenti lesioni di muscoli, legamenti, fasce
  • Condrocalcinosi a livello di: gomito, anca, ginocchio
  • Morbo di Dupuytren

Le principali controindicazioni alle onde d’urto sono:

  • Gravidanza
  • Terapia con Anticoagulanti Orali (sia TAO che NAO, es. Warfarin, Dabigatran) e gravi patologie della coagulazione del sangue: in questi casi si ha una abnorme facilità al sanguinamento, pertanto sono controindicate. In chi non ha malattie della coagulazione questo non si verifica o, al massimo, può comparire un lieve arrossamento della cute che tende a risolversi nel giro di 24-48 ore.<
  • Neoplasie
  • Infezioni dei tessuti molli o dell’osso
  • Pacemaker o elettrostimolatori: si deve porre attenzione al tipo di generatore utilizzato.
  • Bambini e adolescenti: la presenza di nuclei di ossificazione non ancora saldati è una controindicazione alla terapia.